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29 settembre 2020
Hai una stufa a pellet? Ti spieghiamo perché dotarsi di un gruppo di continuità.
Scopri Vision (VST)

La tua casa è dotata di una stufa a pellet? Ti spieghiamo perché è importante dotarsi di un gruppo di continuità.


L’investimento in una moderna stufa a pellet è spesso motivato da ragioni di carattere estetico, funzionale ma soprattutto economico; l’aumento dei costi energetici infatti spinge i consumatori ad orientare i propri acquisti su alternative da costi di gestione più contenuti. Altro aspetto, non meno importante dei precedenti, è che analizzando l’intero ciclo produttivo, il pellet risulta decisamente più ecologico rispetto alle tradizionali fonti energetiche.

I modelli più recenti di stufe a pellet sono caratterizzati da una forte componente elettronica, che come tutti i dispositivi di questa tipologia, sono soggetti ai blackout e alle perturbazioni della rete elettrica, che oltre ad interrompere il normale funzionamento potrebbero arrecare seri danni alla componentistica. In caso di mancanza dell’alimentazione elettrica, l’elettronica della stufa a pellet si disattiva interrompendo le sue funzioni; in questa condizione, la stufa non è più in grado di espellere i fumi in maniera forzata, spinti normalmente all’esterno dalla ventola della macchina. Inoltre, il dispositivo non sarà più in grado di bruciare totalmente il pellet all’interno del crogiuolo, intasandolo e obbligandone la pulizia prima della ripartenza della stufa. Statistiche alla mano, la percentuale maggiore di interruzioni di alimentazione nel nostro Paese si attestano sotto i 5 minuti, pertanto considerando che la partenza di una stufa a pellet si aggira sui 15 minuti, un breve blackout potrebbe richiederne almeno 30 per la pulizia e la ripartenza. La mancanza rete inoltre, con l’utilizzo di termo stufe, determinerebbe l’interruzione del normale circolo d’acqua portando questa ad ebollizione. 

Ecco quindi che l’adozione di un gruppo statico di continuità diventa una necessità imprescindibile per poter garantire il corretto funzionamento e preservare l’integrità negli anni del vostro dispositivo. Ma come scegliere il modello corretto? Ecco qualche utile consiglio:

  • Quantificare l’assorbimento della stufa (mediante dati tecnici riportati sulla targa dati o manuale del dispositivo) e dell’eventuale sistema di ventilazione separato, al fine di determinare la potenza dell’UPS;
  • Propendere per un modello con una forma d’onda di tipo Sinusoidale in funzionamento da batteria, indispensabile per la compatibilità con l’elettronica a bordo stufa;

Al fine di preservare le prestazioni delle batterie entro contenute al gruppo di continuità, si consiglia durante il periodo estivo di mantenere collegato il gruppo alla rete elettrica, o quanto meno farle ricaricare almeno ogni due mesi al 100% della carica secondo quanto riportato nel manuale d’uso.

L’esperienza maturata negli anni, ci porta a consigliare l’adozione di gruppi di continuità della serie Vision (VST) disponibili nei modelli da 800 a 2000VA, caratterizzati da tecnologia Line Interactive e tensione di uscita sinusoidale. Tale tecnologia consente di ottenere un rendimento pari al 98% e quindi un ridotto consumo energetico, garantendo inoltre un elevato livello di protezione contro le perturbazioni presenti in rete.

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UPS a protezione delle stufe a pellet

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